Pietro M. Dalmasso
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pietro.dalmasso@monaco.mc
Propongo lezioni di sci e allenamenti con l’obbiettivo di migliorare le capacità tecniche degli allievi di qualsiasi livello.
Sono Pietro Dalmasso, nato a Milano, laureato in Economia e Commercio fra gli US e UK, vivo e lavoro nel Principato di Monaco dal 1993 e sono maestro di sci libero professionista.
Ho conseguito il diploma di maestro di sci italiano nel 2001 e sono iscritto al Collegio Regionale della Valle d’Aosta con il #1321.
Nel 2010 ho ottenuto il diploma di maestro di sci francese BEES - Brevet d’Etat d’educateur Sportif - con il #03810ED0322.
Nel 2020, ho conseguito il diploma di Allenatore Federale di 1° livello. I diplomi permettono di praticare lezioni di sci & allenamenti in tutte le nazioni della Comunità Europea.
Lavoro in maniera indipendente e questo permette di esprimere al meglio tutte le mie conoscenze ed esperienze riuscendo a soddisfare le molteplici esigenze del cliente, instaurando un piacevole rapporto di amicizia grazie anche alla conoscenza della lingua italiana, francese e inglese.
Da un decennio frequento il comprensorio sciistico delle Portes du Soleil, in particolare Morzine-Avoriaz e ne sono innamorato!
Come tutti i bambini avevo un pallone da calcio sempre in mano e una maglietta della squadra del cuore addosso e cavalcavo tutti i campetti in erba, pardon terrosi, di tutti i giardinetti.
Dopo essere stato capitano della squadra di calcio universitaria a Los Angeles incominciarono gli infortuni e con dispiacere, all’ennesima corsa in ospedale per caviglie girate e legamenti stirati, notti con antidolorifici e stampelle, mollai il calcio.
Amo la vela, sono cresciuto su una deriva, sono un laserista. Il Laser appunto, classe olimpica dal 2008, barca dotata di un'unica vela e di una deriva a baionetta che tutt’ora mi attende in Versilia.
Un tempo durante le villeggiature estive le uscite in barca erano numerose: intorno a mezzogiorno armavo il laser e mi dirigevo in cerca di altre imbarcazioni per ingaggiare regate. Intorno alle 6 del pomeriggio, stremato, rientravo al Club Velico di Marina di Pietrasanta per sciacquare l’imbarcazione e riporla nell’hangar.
Ho partecipato al corso velico dello Yacht Club Hannibal a Monfalcone. La Scuola Vela Tito Nordio, N°1 in Italia, forma da oltre 50 anni migliaia di ragazzi tramite lezioni teoriche a terra e tanta pratica su oltre 60 imbarcazioni.
Le 60 unità permettono inoltre di offrire la barca giusta ad ogni allievo. A quale barca fui assegnato? Il Laser, ça va sans dire.
Vinsi entrambe le regate di fine corso su Laser e 470 e fui invitato agli assoluti a fine settembre, non se ne fece più niente, la scuola era incominciata.
Oggi il tempo a disposizione per la vela è ormai poco, non disdegno le uscite in mare anche da Monaco.
Ho una sorella, più grande, anche lei nel corso degli anni è diventata maestra di sci. A differenza mia, durante le vacanze si riposa, e fa bene, mentre io, appena posso, da Monaco mi infilo in una macchina e mi dirigo verso le montagne. In tutti questi anni le mie montagne sono state quelle della catena del Monte Bianco.
A 3 anni vengo affidato a un maestro di sci per insegnarmi questo fantastico sport.
Sono cocciuto e testardo; con il maestro nel campetto scuola dei principianti non ci volevo stare, mi annoiavo, volevo più velocità, nonostante non sapessi nemmeno reggermi in piedi.
Appena fui in grado di stare sulle mie gambe mettevo gli sci e mi dirigevo a tutta velocità a valle senza paura, finché non mi fermavo...nelle reti. Una, due, e tre volte, fino a quando capivo che cosi non poteva continuare.
Venni affidato a un maestro per una lezione di sci privata.
Il maestro di turno disse: “lo porto sul Colle, vediamo come va, se non ci riesce, lo porto giù sulle spalle” in una tipica cadenza del luogo, quella Valdostana. A 3 anni portare un bimbo sulle spalle dal punto più alto e ripido fino a valle di Courmayeur non è difficile visto il peso.
Dopo 30 minuti non sono ancora sceso e i genitori cominciano a preoccuparsi, fino a che non vedono il maestro di sci seguito da un puntino rosso. Quel puntino rosso sono io, e scendo dietro di lui, che piacere!
Quel giorno, grazie alla lezione di sci di quel maestro ed alla passione incondizionata dei miei genitori, iniziai ad apprezzare questo meraviglioso sport, in tutte le sue forme e interpretazioni.
Inizio così a frequentare lo sci club locale (una frequentazione che durerà tanti anni), il mitico Sci Club Crammont, e girare la Valle d’Aosta in lungo e in largo per le gare regionali. Mi tolgo delle soddisfazioni giovanili a cavallo degli anni ’90.
Le tante coppe vinte sono rimaste nella mia vecchia casa di Milano, sopra la scaffalatura, ricordo di un passato che non c’è più!
Ricordo le giornate in trasferta con ragazzi locali e cittadini (come un tempo ci chiamavano, prima di globalizzarci) con i mitici allenatori di quel tempo: Raul e Michele Gaglianone, Ottavio Bieller e Albano, fantastico, amarcord.
Il percorso di apprendimento dello sci, fino ad arrivare alla figura di maestro di sci, ha permesso, a noi giovani dell’epoca, di stare lontano dalle brutte frequentazioni.
Lo sport permette di stare lontano dai guai e dalle brutte situazioni. L’imprinting educativo genitoriale è fondamentale per crescere i propri figli, e farli crescere bene; nonostante ciò, quello che succede fuori dalle mura di casa è incontrollabile, duro, velenoso e cattivo.
Sono stato fortunatissimo.
Le brutte frequentazioni ci sono e le ho evitate, appena avevo un po’ di tempo libero dalle lezioni andavo in montagna e mi ritrovavo con ragazzi sani che condividevano con me la passione per lo sci.
Lo sport è disciplina, lo sport è sacrificio, lo sport è rigore, e diventa un modello di vita per tutto.
Lo consiglio oggi, a tutti i genitori che incontro... sulle piste durante le lezioni di sci o semplicemente fra amici: contaminate i vostri figli con lo sport, trasmettete loro la passione, ve ne saranno riconoscenti a vita!
Durante gli anni di Monaco, avvicinarsi a Courmayeur per sciare era diventato molto più difficile.
Ricordo che il treno impiegava più di 4 ore a compiere il tragitto dalla vecchia stazione scoperta di Monaco fino a Ventimiglia e poi a Torino e infine fino ai piedi del Monte Bianco.
Al ritorno la domenica, una corsa contro il tempo, partenza al massimo alle 18:30, il treno per Ventimiglia partiva alle 20:30 da Torino Porta Nuova; alle 12:40 arrivavo stremato in stazione dopo un weekend di sport e mi attendeva mio papà Alessandro che assonnato aspettava suo figlio!
Che voglia, gli sono molto riconoscente.
Un giorno dimenticai di informare mio padre di un cambio di programma, o avevo perso il treno, non ricordo. A quell’epoca non esistevano gli smartphone, si usavano i telefoni fissi a gettoni, tant’è che dopo aver verificato carrozza per carrozza, se ne andò infuriato.
Non vi dico cosa successe al momento di sentirlo al telefono alle 02:30 del mattino, sant’uomo!
Negli anni degli studi universitari all’estero ho sciato molto poco se non niente.
Al primo anno di università a Los Angeles mi sono recato una settimana a sciare in Colorado, fra Vail e Bever Creek, una quantità di piste impressionante, montagne a perdita d’occhio.
Poi, di nuovo in Europa, ho ripreso a praticare lo sci con maggior cadenza.
Nell’estate del 2001 ho fatto una vacanza alle Les Deux Alpes, una sorta di premio per la caparbietà di non voler mai mollare, in niente, neanche nello sci.
L’anno prima non superai le selezioni per accedere al corso di formazione maestri di sci e avevo quindi la necessità di continuare ad allenarmi e prepararmi anche durante l’estate.
Ricordo e bene quell’estate, ancora non lavoravo nell’azienda di famiglia e non ero laureato, ero in vacanza ma non riuscivo a rilassarmi perché non ero riuscito ad ottenere ciò che volevo.
Quell’estate è servita, la selezione dell’anno successivo la superai brillantemente.
Dall’art. 2 della L.R. 44/99 (legge italiana) : “E' maestro di sci chi, per professione, accompagna e/o insegna, anche in modo non esclusivo e non continuativo, a persone singole o a gruppi di persone la pratica dello sci nelle varie discipline, esercitate con qualsiasi tipo di attrezzo, nell'ambito di comprensori sciistici attrezzati, piste di sci, itinerari sciistici, pendii e percorsi sciabili, anche di neve perenne ed anche se non serviti da impianti di risalita, percorsi di sci fuori pista ed escursioni con gli sci, con risalita dei pendii anche mediante l'uso di pelli di foca o racchette da neve; la suddetta attività non deve comunque comportare difficoltà richiedenti l'uso di tecniche ed attrezzature alpinistiche, quali corde, piccozze e ramponi.
Nell'esercizio dell'attività di cui al comma precedente, il maestro di sci, in quanto operatore turistico, ha altresì il compito di avvicinare lo sciatore all'ambiente alpino nel rispetto dei suoi valori naturali e morali, collaborando con la Regione, le Comunità montane, i Comuni e le organizzazioni turistiche locali ai fini della promozione e della tutela dell'ambiente naturale montano”.
Per diventare maestri di sci in Italia, i candidati devono passare una preselezione.
L’obbiettivo della preselezione è di individuare e selezionare i candidati particolarmente predisposti per l’avviamento ai corsi di partecipazione previsti dalla normativa nazionale.
L’accesso ai corsi di formazione è subordinato al superamento, con esito positivo, delle prove tecniche attitudinali (test tecnico attitudinale) della durata di 4 giorni.
Prova di slalom gigante cronometrato per definire una prima selezione dei candidati.
La manche di gigante è superata qualora il tempo del candidato non superi il 18% per gli uomini e il 24% per le donne, dal tempo di riferimento.
Il tempo di riferimento si ottiene moltiplicando il miglior tempo di
uno degli apripista per il suo coefficiente
correttore attribuito
annualmente dalla F.E.M.P.S.
Il tempo ottenuto verrà maggiorato del 18% per gli uomini e 24% per le donne.
Tempo Apripista X Coefficiente Correttore Apripista |
→ TEMPO BASE |
Tempo Base X 18% Uomini/24% Donne |
→ DISTACCO MASSIMO |
Tempo Base + Distacco Massimo |
→ TEMPO LIMITE |
Esempio: tempo di riferimento apripista X coef. correttore = 60,00 → distacco massimo consentito uomini (60,00 + 18%) è 70,08.
Franco Rossi: tempo 66,78 AMMESSO
Giacinto Bianchi: tempo 71,32
NON AMMESSO
Il candidato Giacinto Bianchi ha la possibilità di effettuare una seconda prova cronometrata, lo stesso giorno.
Al secondo giorno vengono ammessi solamente i candidati che hanno superato il giorno 1, la prova di gigante cronometrato.
In questa giornata i candidati hanno la possibilità di sciare in campo libero insieme alla Commissione d’esame al fine di promuovere la reciproca conoscenza.
In questa giornata i candidati effettuano prove in campo libero, ovvero le prove tecniche d’esame:
Esercizio | Lunghezza | Larghezza |
Dislivello
Min/max |
Corto | 300 mt | >30 |
in 140 mt max 170 mt |
Medio | 300 mt | >40 |
in 130 mt max 170 mt |
Ampio | 300 mt | >50 |
in 110 mt max 170 mt |
Prova libera | 300 mt | // |
in 110 mt max 170 mt |
La Commissione sceglie 3 o 4 esercizi delle 4 prove qui sopra descritte.
Per superare le prove tecniche d’esame, il candidato deve raggiungere il punteggio minimo di 24/40, la media del 6.
Ognuno dei 6 Commissari esprime un voto da 0 a 10 per ognuna delle prove tecniche. Il voto più alto e il voto più basso vengono scartati e al candidato viene assegnato un punteggio corrispondente alla somma dei 4 voti intermedi rimanenti.
Con il punteggio minimo di 24/40, il candidato è ammesso al corso di formazione aspiranti maestri di sci.
P.S.: sono esenti dalla preselezione i candidati che:
a) abbiano fatto parte negli ultimi 3 anni delle squadre nazionali ufficiali di sci alpino della F.I.S.I.
b) abbiano ottenuto almeno un piazzamento in una delle seguenti manifestazioni: Olimpiadi Invernali, Campionati Mondiali o gare di Coppa del Mondo di sci alpino.
c) abbiano un punteggio F.I.S. < o uguale a 35 punti.
Il corso di formazione ha una durata di 100/110 giorni, diviso in circa 11 moduli tecnico/didattico formativi, suddiviso in 2 anni. Nel corso è presente l’esame EUROTEST e EUROSECURITÉ.
Si tratta di una prova di gigante cronometrato (con le stesse dinamiche del giorno 1 della preselezione) che certifica la progressione tecnico/didattica del candidato ed è organizzata con le regole stabilite dalla Federazione Internazionale - F.I.S. e dal Memorandum of Understanding - MOU.
Il candidato che non supera la prova dell’Eurotest, potrà continuare il corso di formazione a cui è iscritto.
Ciononostante, per ottenere la qualifica professionale di maestro di sci è indispensabile il superamento, con esito positivo, delle prove Eurotest (e Eurosecurité) senza le quali non potrà essere rilasciato il diploma necessario per tenere lezioni di sci.
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11,
avenue de l’Hermitage
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167 197
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